I fenomeni astronomici diurni: una semplice armilla per riprodurli e comprenderli

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Riassunto / Abstract

L'attività prevede la realizzazione semplificata di un'armilla, uno strumento costituito da un cerchio meridiano e un orizzonte mobile in grado di rappresentare i fenomeni celesti diurni, quali il moto apparente del Sole e degli astri a qualsiasi latitudine e per qualsiasi data, le posizioni di levata e tramonto degli stessi, la loro culminazione, la durata dell'arco diurno e di visibilità, i fenomeni astronomici notevoli ai poli e all'equatore.

Scheda sintetica delle attività

Lo strumento qui proposto, l'armilla (figura 1) è realizzato in cartoncino, o fogli di plastica, di uso comune, e, sia pure nella sua semplicità costruttiva (disponendo solo di due cerchi) è in grado di consentire la rappresentazione e comprensione di molti aspetti astronomici diurni, quali levata, tramonto, culminazione del Sole e degli astri, per qualsiasi latitudine del globo.  L'attività di montaggio dell'armilla si effettua in aula o in laboratorio. La disponibilità dello strumento per l'utilizzazione didattica è permanente: insieme con un set di altri modelli e dispositivi, consente di realizzare un ciclo di esperienze didattiche che permettono di “rovesciare” la presentazione tradizionale dei temi: tali esperienze possono costituire, infatti, la base sperimentale per l'osservazione e la comprensione di fenomeni naturali collegati ai moti della Terra nello spazio e all'interazione del pianeta con l'ambiente del Sistema solare, particolarmente con la Luna e il Sole.

Figura 1: cerchio meridiano e orizzontale mobile (giallo).

Risorse necessarie

  • 1 foglio di cartoncino leggero;
  • riga;
  • forbici-cutter;
  • colla stick;
  • fermaglio chiudi-busta (cursore);
  • bussola.

Figura 2: materiale necessario

Prerequisiti necessari

Conoscenze base dell'astronomia;
aver acquisito manualità.

Obiettivi di apprendimento

  • Approfondire, con la pratica esperienziale, gli elementi di Geografia fisica e astronomica, di Climatologia, di Storia della Scienza;
  • modellizzare una serie di fenomeni, la cui descrizione teorica prevede livelli di complessità;
  • saper utilizzare tecnologie multimediali, per una comprensione approfondita dei fenomeni naturali.

Dotazioni di sicurezza

Nessuna

Svolgimento

Costruzione dell'armilla

L'armilla da costruire, avente un diametro max di 15 cm, si compone di due cerchi (figura 2):
  • il cerchio meridiano verticale dotato di un cursore;
  • il cerchio d'orizzonte.
La caratteristica del dispositivo è costituita dal disco inclinabile, che consente di posizionare e simulare l'orizzonte alle diverse latitudini. Il disco meridiano riporta una tripla gradazione: la latitudine da 0°-90°, e la declinazione, su un lato da -23,5° a +23,5°, per la traiettoria solare, e sull'altro da -90° a 90° per la declinazione degli astri.

Questo dispositivo, costituisce, come altri simili, p.e. il planisfero celeste, una sorta di computer analogico, per il calcolo e la rappresentazione visuale dei principali fenomeni diurni:
  1. la levata, culminazione, tramonto, con i rispettivi azimuth, del Sole, per ogni latitudine
  2. la levata, culminazione e tramonto con i rispettivi azimuth di ogni astro, per ogni latitudine
  3. riconoscimento di fenomeni particolarmente significativi, legati alla stagionalità, della Geografia fisica e astronomica, quali equinozi e solstizi, per le latitudini di rilievo (equatore, tropici, poli)
  4. il riconoscimento per ogni latitudine del “cerchio circumpolare” delle stelle permanentemente visibili, delle caratteristiche peculiari della rotazione apparente della volta celeste all'equatore e ai poli
Inoltre, il dispositivo disposto al Sole consente un funzionamento immediato come “bussola meridiana”.

Vengono di seguito descritte nel dettaglio le fasi per la realizzazione del modellino:

  • Stampare Allegato 1 e incollare su cartoncino da 220 /250 gr (vedi Allegato 1).
  • Ritagliare le due facce del disco verticale e il cerchio d’orizzonte (figura 3a).
  • Ritagliare da entrambe le facce del disco verticale la porzione contrassegnata dalle linee oblique (figura 3b).
  • Effettuare una piccola incisione del cerchio orizzontale in corrispondenza del punto cardinale N (circa 0.5 cm).
  • Incollare le due facce dell’armilla fra loro fronte-retro (figura 3c).
 
Figura 3

 
  1. Piegare, eventualmente con l’aiuto di un righello, lungo la linea rossa riportata in figura 4a e 4b.
  2. Incollare sulla parte contrassegnata dalla scritta “INCOLLA” il cerchio d’orizzonte (figura 4c), completando così la struttura (figura 4d).
  3. Posizionare il cursore (fermaglio chiudi-busta) sul semicerchio mobile dell’armilla (figura 4e). 

Figura 4


 

Esempi di utilizzazione dell'armilla costruita

Tutti i dati degli azimuth di levata, tramonto e altezza del Sole o di astri, possono essere confrontati con quelli di un programma planetario per computer (quale, per esempio, Stellarium).

1) Determinazione per Roma, degli azimuth di levata, tramonto, e misura di culminazione del Sole alle date degli equinozi e solstizi.
Il disco d'orizzonte è collocato a 42° lat N (figura 5a), il cursore del disco verticale è disposto sulla data del 21 marzo/23 settembre (figura 5b), il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che la levata e il tramonto si verificano esattamente a Est e Ovest (figura 5c e 5d) e che l'altezza max del Sole al mezzodì sull'orizzonte Sud è di 48° (figura 5e), la durata del dì è di 12 ore.

Figura 5



Il disco d'orizzonte è collocato a 42° lat N, il cursore del disco verticale è disposto sulla data del 21 dicembre (figura 6a), il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista. Sul disco graduato si osserva che la levata e il tramonto si verificano in corrispondenza circa degli azimuth 220° e 130° (figura 6b e 6c) e che l'altezza max del Sole al mezzodì sull'orizzonte Sud è di circa 24° (figura 6d).

Figura 6



Il disco d'orizzonte è collocato a 42° lat N, il cursore del disco verticale è disposto sulla data del 21 giugno (figura 7a), il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che la levata e il tramonto si verificano in corrispondenza circa degli azimuth 50° e 320° (figura 7b e 7c) , l'altezza max del Sole al mezzodì sull'orizzonte Sud è di circa 71,5° (figura 7d).

Figura 7



2) Determinazione per il polo settentrionale, degli azimuth di levata, tramonto, e misura di culminazione del Sole alle date degli equinozi e solstizi
Il disco d'orizzonte è collocato a 90° lat N e il cursore del disco verticale, lato sx, è disposto sulla data del 21 marzo/23 settembre (figura 8a e 8b), il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che il disco solare si mantiene sull'orizzonte per l'intero arco diurno (figura 8c, 8d e 8e).

Figura 8



Il disco d'orizzonte è collocato a 90° lat N, il cursore del disco verticale è disposto sulla data del 21 dicembre , il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che il disco solare si mantiene costantemente sotto l'orizzonte, di 23.5°, producendo l'effetto della notte polare (figura 9a, 9b e 9c).

Figura 9



Il disco d'orizzonte è collocato a 90° lat N, il cursore del disco verticale è disposto sulla data del 21 giugno, il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che il disco solare si mantiene costantemente sopra l'orizzonte durante il dì, a un'altezza di 23,5°, dando origine al fenomeno del giorno polare (figura 10).

Figura 10



3) Determinazione per l'equatore, degli azimuth di levata, tramonto, e misura di culminazione del Sole alle date degli equinozi e solstizi.
Il disco d'orizzonte è collocato a 0° lat (figura 11a), il cursore del disco verticale, lato sx, è disposto sulla data del 21 marzo/23 settembre, il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si verifica che il disco solare compie l'arco diurno da Est a Ovest passando per lo zenith, la durata del dì è di 12 ore (figura 11b, 11c, 11d)

Figura 11



Il disco d'orizzonte è collocato a 0° lat, il cursore del disco verticale, lato sx, è disposto sulla data del 21 giugno, il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che il disco solare compie l'arco diurno da Est a Ovest passando per il tropico del cancro (figura 12), la durata del dì è di 12 ore.

Figura 12



Analogamente, il disco d'orizzonte è collocato a 0° lat, il cursore del disco verticale, lato sx, è disposto sulla data del 21 dicembre, il dispositivo è sistemato orizzontalmente sulla linea di vista dell'osservatore. Sul disco graduato si osserva che il disco solare compie l'arco diurno da Est a Ovest passando per il tropico del capricorno la durata del dì è di 12 ore.
 

4) Fenomeni celesti relativi alle stelle circumpolari, ovvero visibili permanentemente (stelle con declinazione > di 90° lat), per una latitudine data.
Per la lat di Roma, circa 42°N, p.e.: alfa Cas (Scheat) decl. 58°. Si porta il cursore stellare del disco verticale, sul lato dx, in corrispondenza intermedia fra la gradazione 55°-60° (figura 13a).
Si osserva che la stella compie un giro diurno, senza toccare l'orizzonte (figura 13b, 13c e 13d). La sua visibilità sull'orizzonte Nord è pertanto permanente.

Figura 13



5) Fenomeni celesti relativi alle stelle, non circumpolari, ovvero visibili stagionalmente (stelle con declinazione < di 90° lat), per una latitudine data.
Per la lat di Roma, circa 42°N, p.e.: alfa Ori (Betelgeuse) decl 9°. Si porta il cursore stellare del disco verticale, sul lato dx, in corrispondenza della gradazione 10° (figura 14a). Si osserva che la stella si leva con azimuth di 140° e tramonta con azimuth di 230° (figura 14b, 14c e 14d), arriva alla culminazione di 58° sull'orizzonte Sud al transito meridiano. La sua visibilità è quindi stagionale.

Figura 14

Note e storia

La necessità di rappresentare in forma schematica i moti e le suddivisioni della sfera celeste, è connessa con l'origine dell'Astronomia scientifica nella Grecia classica (VI-IV sec A.C.) e nel periodo ellenistico (323-31 A.C.). In tale contesto storico, si realizzarono diversi strumenti di precisione, quali cerchi meridiani, diottre, regoli, astrolabi, sfere con cerchi dette “armille” (dal latino armilla: cerchio, bracciale) (figura 15).

Figura 15: sfera armillare

Questi strumenti, in taluni casi perfezionati, furono usati fino al XVI secolo dagli astronomi europei, arabi e cinesi, per l'acquisizione di dati astronomici, particolarmente relativi alle coordinate celesti del Sole e degli astri. Fra i realizzatori di questi strumenti, si annoverano Ipparco (circa 190-125 A.C.) e Tolomeo (70-131 D.C.). Proprio nell'Almagesto di Tolomeo, sono infatti riportate gli schemi per la realizzazione di una sfera armillare, “astrolabio armillare”, con sette cerchi e dotata di mire (figura 16) per l'acquisizione dati, e il riferimento a un analogo congegno costruito da Ipparco.

Figura 16: armilla di Tolomeo

Si suppone che con strumenti simili, Ipparco realizzò il primo catalogo stellare di 1080 stelle e Tolomeo ne curò la revisione. Schematicamente è possibile suddividere le sfere armillari in strumentali e dimostrative. L'utilizzazione delle armille dimostrative è proseguita fino al presente. Spesso le armille, dette anche "astrolabi armillari" vengono confuse con gli “astrolabi piani” (figura 17a), i quali ne rappresentano la proiezione stereografica di tipo polare (figura 17b).

Figura 17: a) astrolabio piano; b) proiezione stereografica

Gli astrolabi piani, con sistema di mira detta “alidada” (figura 18), erano usati per acquisire dati di posizione o misure astronomiche, oppure per previsione di fenomeni celesti. Oggi, realizzati senza sistema di mira, sono noti più correttamente come planisferi celesti a cerchio mobile. In Italia sono generalmente commercializzati con il nome di astrolabi.

Figura 18: astrolabio inglese, XIV secolo: a) fronte, b) retro. Museo Galileo.

Bibliografia

Autori

Chirri Maurizio
Lombardi Livia

Schede / Allegati

Prove di verifica